06

Lichtenrade

Planterwald

Dove il viandante si commuove per le vite degli altri, esplora sgomento le viscere della terra, trova sollievo nell'ordine delle piccole cose e infine ride terrorizzato cavalcando un'insidiosa creatura

Tappa 06
L: 22,2 km D: 50 mt+
Lichtenrade
Gropiusstadt
Rudow
Johannistal
Planterwald
2.5 4.9 7.4 9.9 12.3 14.8 17.3 19.8 22.2
➔ km 3,8

Gropiusstadt bookmark

A seguito delle devastazioni subite nelle fasi finali della Seconda Guerra Mondiale un alto numero di edifici berlinesi fu abbattuto, innescando un drammatico bisogno di soluzioni abitative per gran parte della popolazione. Mentre la DDR non ebbe problemi di spazio, potendosi espandere in zone all’epoca non abitate per costruirvi enormi complessi di palazzi prefabbricati - i cosiddetti Plattenbau, dal nome delle placche in plastica di cui erano rivestiti - lo stesso non si poté dire per Berlino Ovest che, affamata di spazio, ebbe maggiori difficoltà nel reperire aree adatte.

Una di queste fu l'estesa zona agricola che si trovava alla congiunzione di Britz, Buckow e Rudow: dalle lettere iniziali dei tre distretti confinanti, a metà degli anni '50 iniziò la progettazione di enormi complessi residenziali chiamati BBR. Il progetto fu affidato al noto architetto Walter Gropius, uno dei fondatori della corrente Bauhaus. Il disegno iniziale prevedeva la costruzione di Hufeisensiedlung (letteralmente "insediamenti a ferro di cavallo"), ovvero palazzi di cinque piani disposti a semicerchio al cui centro trovavano posto aree verdi, case monofamiliari, ampi parcheggi e servizi commerciali. Il nuovo quartiere sarebbe stato collegato alla parte sud della città grazie al prolungamento delle linee ferroviarie urbane.

Con l’erezione del muro, l’impossibilità di espandersi oltre il confine con il Brandeburgo costrinse il progetto a subire una drastica revisione: i palazzi arrivarono a trenta piani, le case monofamiliari furono sostituite da parcheggi aggiuntivi ed i servizi commerciali diventarono pochi e rarefatti. Queste modifiche sostanziali permisero al nuovo quartiere di ospitare alloggi per 50.000 persone su 264 ettari di terreno. Molti di questi cambiamenti furono imposti dal senato di Berlino e lasciarono Gropius profondamente insoddisfatto: leggenda vuole che fino alla sua morte - avvenuta nel 1969 - l'architetto si sia opposto all’uso del suo nome collegato a quest'area che comunque, al termine dei lavori nel 1972, fu ufficialmente denominata Gropiusstadt.

Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino (1978)

A distanza di pochi anni dal termine dei lavori di costruzione, i problemi del quartiere berlinese Gropiusstadt risultarono presto evidenti: sovrappopolazione, isolamento e difficoltà nel mantenere gli standard di sicurezza cui i tedeschi erano abituati. In poco tempo il quartiere si trasformò in un luogo degradato e progressivamente cominciò a spopolarsi.

La quotidianità nel Gropiusstadt è perfettamente descritta nel libro-reportage del 1978 “Wir, Kinder vom Bahnhof Zoo”: dalle campagne di Amburgo la protagonista e co-autrice Christiane F. si trasferisce proprio in queste periferie berlinesi e nella biografia - che inizialmente doveva essere una semplice intervista per il settimanale d'inchiesta Stern - viene descritta la spirale di degrado e disperazione percorsa dalla protagonista minorenne, fino all'annullamento tra tossicodipendenza, prostituzione e la condanna per detenzione di droga e ricettazione.

Oltre a Gropiusstadt, il libro è ambientato attorno alla stazione dello zoo, S Zoologische Garten: alla fine degli anni '70 questo luogo era un noto centro per lo spaccio di stupefacenti. Quando fu il momento di realizzare il film tutte le riprese in esterna vennero girate presso i due ingressi della stazione stessa ma non fu possibile utilizzarne gli interni, dato che le linee della S-Bahn (i treni cittadini che scorrono in superficie) erano gestite dalla DDR, che ovviamente non autorizzò le riprese. La BRD gestiva tutte le linee sotterranee della U-Bahn e si decise infine di utilizzare la linea U9 per le riprese interne. Per le scene girate nella stazione furono scritturati veri tossicodipendenti di Berlino Ovest, dove l’eroina costituiva un enorme problema: gli attori minorenni del film ancora oggi ricordano con terrore la loro esperienza, dovendo lavorare circondati da una malridotta folla di disperati.

Sono passati molti anni dalla pubblicazione del libro e la crisi abitativa di Berlino degli anni 2000 ha trasformato la zona, portando Gropiusstadt ad essere quello che è oggi: un quartiere nuovamente abitato e ben collegato da diverse fermate della metropolitana, ricco di servizi commerciali e con una forte componente di stranieri, che in precedenza incontravano maggiori ostacoli nell’assegnazione di case. Sia il giardino zoologico sia la fermata della linea metropolitana S Zoologische Garten esistono ancora oggi: non sono più luoghi di ritrovo per i tossicodipendenti, bensì uno degli accessi privilegiati alla zona dello shopping di lusso della città.

La (spinosa) questione degli alloggi a Berlino

APPROFONDIMENTI

Nella Seconda Guerra Mondiale, soprattutto durante la battaglia finale per la conquista della città, moltissimi palazzi di Berlino furono gravemente danneggiati. Le due amministrazioni - quella federale e quella socialista - si trovarono a dover affrontare il problema di fornire un tetto ai berlinesi. Ad Est la soluzione praticata fu la costruzione di enormi palazzoni prefabbricati in aree periferiche, per contro la BRD - a causa del limitato spazio a disposizione - procedette con una strategia di densificazione aumentando il numero di piani dei palazzi, riducendo le dimensioni degli appartamenti e costruendo enormi conglomerati di edifici comunicanti.

L’applicazione miope di queste politiche portò a risultati non desiderati che segnarono Berlino per i decenni a venire: la DDR decise di abbandonare interi quartieri - zone centrali come Prenzlauer Berg e Friedrichshain - considerato l’elevatissimo costo di ristrutturazione dei palazzi. Qualcosa di simile avvenne a Kreuzberg, Berlino Ovest, dove si decise di non investire nella riqualificazione del quartiere a causa del suo isolamento.

Alla caduta del muro non sfuggì ai grandi gruppi immobiliari l’opportunità che si stava delineando all'orizzonte: importanti compagnie investirono immediatamente e massicciamente nell’acquisto di enormi complessi in aree centrali - abbandonate o in stato di degrado - spuntando prezzi irrisori. La città, a causa del suo riassestamento, rimase relativamente spopolata per tutti gli anni '90: questa concentrazione di proprietà immobiliari in poche mani non ebbe immediate ripercussioni e i prezzi di affitti e vendite rimasero sensibilmente più bassi di qualsiasi altra città tedesca e di ogni altra capitale europea. Negli anni '10 Berlino - divenuta centro di aziende tecnologiche nel settore terziario - ha vissuto un ragguardevole boom demografico, principalmente composto da immigrazione qualificata: i prezzi degli alloggi sono rapidamente saliti alle stelle, quadruplicando in pochi anni.

Oggi le politiche di protezione degli affitti aiutano chi risiede da molti anni a Berlino - con canoni di affitto calmierati e completamente fuori mercato - ma i nuovi arrivati devono fronteggiare prezzi che crescono di trimestre in trimestre: non è raro che un nuovo arrivato si lamenti di affitti che superano i mille euro mentre il vicino di casa paga solamente i 250 euro previsti dal contratto del 1997. Nel 2016 il governo ha deciso di disincentivare tutti gli usi non abitativi degli appartamenti per alleviare la crescita incontrollata dei prezzi. Oggi affittare una casa su piattaforme come Airbnb è praticamente impossibile e la ricezione turistica è completamente demandata ad hotel ed ostelli: i prezzi sono alti e la disponibilità è limitata, soprattutto a confronto di altre capitali europee. Un chiaro esempio di come alcune scelte politiche, sebbene animate da buone intenzioni, per risolvere un problema ne abbiano creato un altro.

➔ km 10,8

Spionage Tunnel bookmark

Nei tardi anni '50 i governi e le forze di intelligence alleate temevano la possibilità di un attacco nucleare e per questo motivo investirono energie e fondi per cercare di intercettare il maggior numero possibile di comunicazioni delle forze sovietiche in diversi luoghi europei. Una delle zone dove quest'attività risultò fattibile fu proprio il confine tra Berlino Est e Berlino Ovest.

Nel distretto di Rudow fu individuato un punto dove, per la natura del terreno, era possibile scavare in profondità: in questo luogo le linee di comunicazione sovietiche passavano relativamente vicino al confine e per questo nel dicembre 1953 fu lanciata l’operazione “Gold” allo scopo di costruire un tunnel che da Berlino Ovest entrasse nel cuore della DDR e potesse connettersi ai telefoni militari del nemico. Data la natura estremamente segreta di questa manovra solo CIA ed MI6 - il servizio di spionaggio inglese - furono messi al corrente, evitando che i funzionari governativi della Germania Ovest, considerati altamente infiltrati dai servizi sovietici, creassero rischi per la buona riuscita dell’operazione.

Uno dei principali attori coinvolti nel progetto fu George Blake, ufficialmente funzionario MI6 ma in realtà informatore del KGB: i servizi segreti sovietici seppero del tunnel fin dalle fasi iniziali del progetto ma decisero di non fare nulla per non compromettere la loro preziosa spia all’interno dell'MI6. Il KGB considerò il valore di un agente infiltrato maggiore di molte delle comunicazioni cui gli alleati avrebbero potuto accedere, e non informò né il comando sovietico né quello tedesco orientale: il tunnel venne costruito ed operò per circa diciotto mesi, permettendo l’intercettazione di circa 400.000 comunicazioni. Quando Blake fu trasferito ad altre operazioni, finalmente il KGB fu libero di condividere con i comandi militari l’esistenza del tunnel, che fu subito scoperto e smantellato.

Oggi una sezione del tunnel è visitabile presso l'AlliiertenMuseum, il Museo degli Alleati situato in Clayallee 135, a sud-ovest di Berlino. Un’altra sezione, quella che si trovava sotto Berlino Est, fu ritrovata solo nel 2012 in una foresta della regione tedesca Mecklenburg-Vorpommern, dopo anni di ricerche da parte degli studiosi.

Piccoli e amati giardini: le Kleingartenkolonie

APPROFONDIMENTI

Passeggiando per Berlino è molto frequente passare in zone dove si notano piccoli appezzamenti di terreno quadrati, sempre ordinati e perfettamente tenuti, al centro dei quali trova posto una casetta coloratissima: si tratta delle Kleingartenkolonie Anlage, gli "impianti di colonie di piccoli giardini".

Questi giardini urbani sono molto comuni in Germania ed in tutta l'Europa del nord, ma a Berlino assumono un’importanza ulteriore: durante gli anni della guerra fredda era molto complesso spostarsi, tanto per gli abitanti della BRD quanto per quelli della DDR. Questi spazi fornivano la possibilità di trascorrere un poco di tempo all’aria aperta, lontano da casa, senza doversi imbarcare nel processo di richiesta di documenti ed evitando il lungo e laborioso passaggio della frontiera.

Questi orti sono di proprietà di associazioni pubbliche e vengono dati in affidamento seguendo una lunga lista d’attesa, che per zone più ambite può durare fino a cinque anni. Di solito il canone di affitto è molto basso, circa 400 euro all'anno, ma al subentro nell’appezzamento è necessario rilevare tutte le strutture dal proprietario precedente: in alcuni casi si devono comprare vere e proprie villette del costo di decine di migliaia di euro!

L’associazione che gestisce le colonie, oltre a fornire servizi base come la pulizia degli spazi comuni e - solitamente - l’installazione di un Biergarten, definisce anche le regole estetiche della colonia. In alcuni casi può arrivare a determinare percentuali minime di prato, orto e fiori ed in caso di trascuratezza nella gestione si può arrivare anche alla revoca dell’assegnazione. Non sorprenda quindi la grande cura, l'ordine e la precisione sfoggiati da questi giardini: sono ragioni di vanto ed orgoglio sia per le associazioni sia per gli assegnatari.

➔ km 22,2

Plänterwald bookmark

Plänterwald significa letteralmente “foresta di legname”: il nome descrive fedelmente questa località e chi vi passa accanto può attraversare un sobborgo (Ortsteil in tedesco) che - pur essendo vicinissimo al centro di Berlino - è ancora circondato da una grande quantità di aree verdi e di orti urbani.

La foresta da cui la città prende il nome è in realtà opera dell’uomo: intorno al 1760, per venire incontro al crescente fabbisogno di legname della città, in un’ampia area incolta adibita a pascolo furono piantate diverse specie di alberi ad alto fusto a crescita rapida. Nella seconda metà del XIX secolo l’area fu unita al parco cittadino della vicina Alt-Treptow andando a formare la più grande area verde cittadina, che oggi si estende per una lunghezza lineare di quasi sette chilometri. Qui il viaggiatore affaticato troverà modo rilassarsi - dissetandosi ad un biergarten o rinfrescandosi con un gelato - mentre placido ammira il traffico fluviale ed alcune delle case galleggianti più caratteristiche di tutta la città.

➔ km 22,2+1,6 

Spreepark, il luna park fantasma

Kiehnwerderallee, 1-3 (Berlin)

Apertura: chiuso temporaneamente per manutenzione

La parte di foresta adiacente al fiume Sprea è stata in passato conosciuta come Kulturpark: dal 1969 al 1991 questo è stato il principale parco divertimenti della Germania orientale, nonché l'unico permanente. Ha ospitato un gran numero di attrazioni: tra le più celebri si ricordano la ruota panoramica - che consentiva una vista suggestiva e privilegiata di Berlino - e lo SpreeBlitz, un ottovolante dal design evocativo.

Dopo la riunificazione della Germania il Kulturpark fu venduto a proprietari privati, la Spreepark GmbH, e fu trasformato in un parco in stile occidentale ribattezzato Spreepark. Il parco giochi ha funzionato fino al 2001, quando i proprietari - dichiarando bancarotta - sono volati in Perù con le principali attrazioni smontate, imballate e caricate su grossi container. Da allora il parco è sempre più abbandonato: nel 2014 un incendio ha distrutto gran parte delle strutture e nello stesso anno sono state interrotte le visite alle vecchie attrazioni della Germania dell'Est ancora funzionanti.

I lavori di ristrutturazione sono iniziati nel 2018 e mirano a una riapertura nel 2026: è previsto il recupero di tutte le strutture storiche, compresa la ricostruzione della ruota panoramica - smantellata nel 2021 - in un inedito scenario acquatico, la trasformazione dello SpreeBlitz in un percorso pedonale e la riattivazione della maggior parte delle giostre sopravvissute.

Grattacieli al confine tra Gropiusstadt e la campagna
Le impeccabili Kleingartenkolonie
Planterwald: il muro torna visibile sul selciato

Mangiare e dormire

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➔ 2,62
+0,48

REWE 
location_on Wildhüterweg, 42-46 — Berlin

Prezzo add_circleradio_button_uncheckedradio_button_unchecked  call +493066708723  jamboard_kiosk www.rewe.de  

Supermercato aperto fino alle 22 con banco gastronomia.

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➔ 7,23

Vereinsgaststätte Platanenblick 
location_on Kol. Platanenblick, 105 — Berlin

Prezzo add_circleradio_button_uncheckedradio_button_unchecked  

Ristorante con Biergarten della colonia di orti: ambiente spartano ma atmosfera cordiale. Ha riaperto nel 2023 dopo anni di chiusura.

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➔ 14,42

Eisenhutweg 2 
location_on Eisenhutweg, 2 — Berlin

Prezzo add_circleradio_button_uncheckedradio_button_unchecked  jamboard_kiosk www.maxi-huette.de  

Snack bar in una zona industriale: ha poco da offrire, indicato per una sosta d'emergenza.

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➔ 17,32
+0,37

Vereinsheim Oberer Damm 
location_on Ligusterweg, 47 — Berlin

Prezzo add_circleradio_button_uncheckedradio_button_unchecked  call +491717084858  jamboard_kiosk kga-oberer-damm.de  

Biergarten della colonia di orti: ambiente piacevolmente familiare, menu ristretto, servizio molto cortese.

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➔ 22,23
+0,88

Netto Marken-Discount 
location_on Hänselstraße, 71 — Berlin

Prezzo add_circleradio_button_uncheckedradio_button_unchecked  jamboard_kiosk www.netto-online.de  

Discount abbastanza fornito.

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➔ 22,23

Gartenlokal im Wiesengrund 
location_on Kiefholzstraße, 99 — Berlin

Prezzo add_circleadd_circleradio_button_unchecked  call +491757620277  

Cucina tedesca, specializzati nelle colazioni, aperto in orario diurno.

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➔ 22,23
+1,27

Zenner Biergarten und Weingarten 
location_on Alt-Treptow, 15 — Berlin

call +49305337370  jamboard_kiosk www.zenner.berlin  

Accogliente Biergarten e Weingarten con cucina nella splendida cornice del Treptower Park.

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➔ 22,23
+0,92

Estrel Berlin 
location_on Sonnenallee, 225 — Berlin

Prezzo add_circleadd_circleadd_circle  call +493068310  jamboard_kiosk www.estrel.com  

Confortevole ma costoso albergo a quattro stelle, in una zona che non offre molte possibilità di alloggio.

Mangiare e Dormire

icon Alberghi e Hotel
icon Rifugi, B&B e Ostelli
icon Campeggi
icon Ristoranti e Trattorie
icon Bar e Panini
icon Alimentari e Market

Chiese e Monumenti

icon Chiese e Monasteri
icon Monumenti e Storia
icon Castelli e Fortezze
icon Musei e Gallerie
icon Modernità e Industria

Meraviglie della Natura

icon Laghi e Fiumi
icon Montagne e Vette
icon Parchi e Boschi
icon Mari e Spiagge
icon Canyon e Scogliere

Viaggiare ed Esplorare

icon Imperdibile curiosità
icon Patrimonio UNESCO
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icon Escursioni
icon Ciclovie

Servizi e Informazioni

icon Tutti i servizi
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Raccomandazioni e Avvertimenti

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