La località di Pankow (pronunciato senza la w finale, “panco”) è nota a molti dato che per lunghi anni fu considerata dalla stampa occidentale “la capitale della DDR”. Questa considerazione, probabilmente nata per il nome esotico e simile alle lingue slave della località, era radicata anche in Italia, tanto da ispirare alcuni versi di una omonima canzone dei CCCP, “live in Pankow [...] Hauptstadt der DDR”.
È una considerazione comunque errata: prima di tutto Pankow non era più - come in passato - una cittadina dei dintorni berlinesi bensì un quartiere della città, sia amministrativamente che geograficamente inglobato nella stessa. In secondo luogo, è vero che il governo della DDR ha avuto sede nel sontuoso Schloss Schönhausen di Pankow, ma solo per alcuni anni, fino al 1960, per poi tornare a stabilirsi nel centro di Berlino.
L’essere stato sede del governo ha permesso di conservare l’enorme quantità di dimore storiche della zona, e addirittura restaurarle durante gli anni del regime comunista. Il governo aveva sede nel celebre Schloss Schönhausen, castello dimora di governanti sin dai tempi del grande elettore Federico I. L’adiacente Majakowskiring, un meraviglioso anello di dimore d’epoca e moderne immerso nel verde, divenne la sede di molte ambasciate e ospitò la casa di molte figure di spicco del governo. La vicina Schönholzer Heide, un enorme parco con annessa foresteria, era sin dal 1700 riserva di caccia imperiale.
Il Bürgerpark, parco cittadino di Pankow, è attraversato dal fiume Panke che dà il nome al quartiere e al suo interno si incontrano il Maurweg e il Pankeweg, un percorso ciclopedonale di circa 40 km che segue il fiume Panke dalla sua sorgente presso Bernau bei Berlin fino alla sua foce dentro al canale Berlino-Spandau, nel quartiere di Wedding. Il parco presenta una ricca varietà di specie arboree, con alcuni esemplari risalenti addirittura al XIX secolo, ed ha al suo interno un roseto storico meta delle passeggiate domenicali dei berlinesi.
Immerso in un ampio parco attraversato dal fiume Panke si trova il maniero di Schönhausen. Si tratta di un castello in stile barocco olandese fatto costruire nel 1664 dalla contessa Sofia Teodora di Brandeburgo. Passò di mano alcune volte nei decenni successivi fino a divenire proprietà del grande elettore Federico I che - incoronato re di Prussia nel 1700 - convertì il palazzo in residenza reale. Mantenne questo stato per tutto il secolo, andando anche incontro a forti danneggiamenti da parte delle truppe russe durante la Guerra dei Sette Anni.
Durante il periodo nazista il palazzo fu convertito nel principale centro d’arte del Reich: qui venivano conservate molte opere della cosiddetta arte degenerata, ovvero non allineata con la visione del regime. Dal 1949 al 1960 fu sede del governo della neonata Repubblica Democratica Tedesca, rivivendo dopo due secoli un ruolo chiave nella vita politica tedesca. Nel 1960, quando Berlino si apprestava a diventare una città fisicamente divisa dal muro, la sede del governo fu spostata in un quartiere più centrale, Mitte.
Nel 1989/90 il maniero ospitò la lunga trattativa per la riunificazione tedesca, la cosiddetta “Tavola Rotonda” in cui venne ratificato il Trattato sullo stato finale della Germania. Anche chiamato "contratto 2+4", il documento - che vedeva coinvolte le due Germanie da una parte e le Quattro Potenze alleate dall'altra - suggellò la definitiva riunificazione del paese.
Nell’ampio giardino all’inglese si trova una collinetta: la leggenda vuole che sia la tomba del cavallo prediletto di Federico II, Condè. Questa leggenda è probabilmente falsa: il cavallo raggiunse la ragguardevole età di 38 anni, sopravvivendo al suo padrone, ed i suoi resti sono conservati all'Università di Berlino.
Dal 2009 il castello è di nuovo aperto al pubblico, ed è possibile visitare saloni del XVIII secolo e le stanze del consiglio della DDR, insieme ad opere d’arte del periodo prussiano.
Poche decine di metri oltre l’ingresso principale dello Schloss Schönhausen è situato un viale di forma ovale, lungo poco più di un chilometro. Questo viale, fin dagli anni venti del XX secolo, ospitava un numero di dimore di lusso: case di industriali, architetti e politici. Con l’occupazione sovietica, queste ville furono espropriate e l’intera zona rinominata Majakovskij Ring.
Vista la contiguità alle sedi del potere, quasi tutti gli alti funzionari della DDR e gli ambasciatori di altri paesi socialisti vi si stabilirono. Per rendere il quartiere una cittadella ancora più esclusiva fu eretto un muro e questo instillò nella popolazione l'idea che il governo - isolato in una zona di campagna e senza nessun contatto con il popolo - avesse perso il contatto con la realtà quotidiana.
Nel 1960, sull’onda delle rivolte anti-sovietiche in Ungheria e visto il crescere della tensione con gli americani, sovietici e DDR insieme presero alcune decisioni al fine di evitare pericoli per i dignitari. La sede del governo fu trasferita in centro - nel distretto di Mitte - e le abitazioni furono spostate ancor più lontano, nel bosco di Wandlitz: da qui, in caso di insurrezione armata, sarebbe stato più semplice e rapido evacuare i membri del governo nella vicina Polonia.
Oggi il muro che isolava il quartiere è stato abbattuto ma il ring si presenta molto simile a quel periodo. La maggior parte delle 73 case è ancora presente e tuttora il quartiere colpisce per bellezza, pace e sfarzo. Le poche nuove costruzioni sono case lussuose che rappresentano la moderna architettura berlinese: sorgono al numero 28/30 e sostituiscono la villa dove risiedeva Walter Ulbricht. Questa villa fu distrutta durante l’informale processo di damnatio memoriae cui il primo capo di stato DDR fu sottoposto: inizialmente dai suoi stessi alleati, che nel 1971 lo fecero uscire dai riflettori a causa dei suoi fallimenti dal punto di vista della pianificazione economica, e successivamente dalla Germania unita, dato il suo ruolo di primo piano nel convincere i riluttanti sovietici riguardo all’utilità del muro di Berlino.
©2024 GUIDEITINERA.COM Tutti i diritti riservati
Puoi leggere Pankow in una delle seguenti Guide Itinera
Rivivi un fondamentale capitolo della storia umana lungo le vestigia del muro più famoso - e famigerato - d'Europa
Vai alla guida import_contacts