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Berlin Mitte bookmark

Berlino è una città geograficamente molto ampia e dalla storia assai varia: i suoi regnanti d'un tempo hanno risieduto a Spandau, a Potsdam, a Charlottenburg e a Pankow; i suoi uffici pubblici sono oggi dislocati tra Charlottenburg, Moabit, Wedding, Alexanderplatz e la Porta di Brandeburgo. Per queste ragioni non esiste un vero e proprio "centro storico" nell'accezione più comune, ovvero quell'area urbana dove è possibile visitare la quasi totalità delle attrazioni turistiche e dove si consuma la vita politica ed economica della città. Alla domanda “Abiti in centro?” un berlinese spesso risponderà spiegando che Berlino è una città multicentrica dove ogni quartiere ha le sue attrattive, i suoi servizi, la sua storia e persino il suo centro.

Accantonate queste doverose premesse, si può riconoscere tra tutti un quartiere che per motivi geografici - trovandosi al centro della regione - ha assunto anche il ruolo di centro cittadino: questo quartiere si chiama Mitte, per l'appunto “centro” in tedesco. Meta prediletta dei turisti in visita, tra le sue vie sono dislocati alcuni tra i più famosi punti di interesse della città e da qui provengono le celebri immagini da cartolina che restituiscono la Berlino spesso evocata nel nostro immaginario.

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Potsdamer Platz

Questa piazza, situata nel centro geografico della città, ha sempre avuto un importantissimo ruolo di crocevia cittadino. Arrivava proprio qui la prima ferrovia berlinese - fondata nel 1848 - che collegava Berlino alla città di Potsdam. La sua caratteristica forma a stella permetteva di avere strade che conducevano in ogni direzione: Charlottenburg, il parlamento, il Tiergarten e Spandau erano collegati direttamente con Potsdamer Platz e nel 1924 il traffico era già così intenso che qui fu installata la prima torre semaforica di tutta la Germania.

Questa piazza visse il suo periodo di maggior splendore nella prima parte del XX secolo: divenne sede della movimentata vita culturale e politica della città e i suoi famosissimi caffè furono il milieu dove l’arte berlinese si sviluppò nel periodo tra le due guerre. Degno di menzione era il complesso “Haus of Vaterland”, un concetto rivoluzionario per l’epoca ma ancora oggi attuale: un edificio - versione moderna del palazzo di Teodorico a Ravenna - in cui erano ospitati ristoranti provenienti dai quattro angoli del globo. Accanto allo storico Cafè Vaterland - un caffè in stile liberty operativo già nei primi anni del secolo scorso - sorsero moltissimi altri ristoranti dove i clienti potevano assaporare piatti turchi, ungheresi, spagnoli, americani e giapponesi, così come gustare le delizie locali di ogni land (regione) tedesca.

Durante la Seconda Guerra Mondiale la piazza fu pesantemente danneggiata e, data la sua natura di luogo di confine, non fu mai ricostruita. Il colpo di grazia alle sue architetture storiche venne sferrato nel 1953 dalla rivolta dei lavoratori della DDR: durante gli scontri tra operai, polizia e truppe sovietiche molti degli edifici abbandonati ancora in piedi, inclusa la Haus Vaterland, furono dati alle fiamme e perduti per sempre.

L'interesse per la zona andò progressivamente scemando finché, dopo la riunificazione, il governo decise di dividerla in quattro lotti che vennero messi all’asta: se li aggiudicarono Daimler, Sony e Beisheim; il quarto lotto, Park Kolonnaden, andò ad una cordata di diversi investitori. In pochi anni venne edificato il più grande quartiere commerciale d'Europa e proprio qui sorsero i primi grattacieli moderni di Berlino. Ancora oggi chi attraversa la piazza rimane sorpreso da quanto sia differente rispetto al resto della città, che invece si caratterizza per i bassi edifici e le frequenti aree verdi.

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Memoriale dell’Olocausto

La volontà di costruire un monumento per commemorare le vittime dell’Olocausto emerse all’inizio degli anni '80 e nel 1985 il governo federale indisse un primo concorso artistico per valutare diverse proposte. La discussione riguardo al posizionamento dell'opera e al messaggio da comunicare non giunsero ad alcuna conclusione, pertanto nessuna delle 528 opere partecipanti al concorso fu selezionata. Dopo un altro decennio di accesi dibattiti, un secondo concorso fu indetto nel 1997 e questa volta fu selezionata la proposta dell’architetto americano Peter Eisenman. L’opera fu ulteriormente rivista e discussa per altri due anni ed i lavori per la sua realizzazione poterono iniziare solo nel 1999: l’inaugurazione al pubblico avvenne nel 2005.

Il monumento - il cui nome ufficiale è Memoriale per gli ebrei assassinati d'Europa - è situato in quella che era la “zona della morte” del muro e presenta 2.700 stele di diverse altezze posizionate su una base ondulata: questi accorgimenti rendono tutte le stele differenti l’una dall'altra. Scopo dell’opera è invitare il visitatore, che la può attraversare liberamente a piedi in ogni direzione, ad estraniarsi dal mondo circostante per concedersi una pausa di riflessione. Nel 2012, solo sette anni dopo la sua inaugurazione, l’intero memoriale fu oggetto di una importante ristrutturazione: le stele stavano crollando sotto il loro stesso peso e fu necessario rinforzarle con una armatura interna in acciaio.

Il memoriale è accompagnato da un centro di documentazione sotterraneo ad ingresso gratuito (dal martedì alla domenica, dalle 10:00 alle 18:00) che fornisce informazioni storiche riguardo all’Olocausto ed al suo impatto sulla comunità ebraica.

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Porta di Brandeburgo

Alla fine del XVIII secolo le differenti porte di Berlino costituivano i varchi doganali attraverso cui passavano le merci provenienti dalle città limitrofe. Nello specifico, la porta di Brandeburgo deve il suo nome al fatto di essere stata la barriera di dogana sulla strada che collegava Berlino alla città di Brandeburgo, che si trova sul fiume Havel e che all’epoca era capitale dell’omonimo margraviato.

A seguito di una vittoria nel supporto ai sovrani orangisti, alla fine del XVIII secolo Federico Guglielmo II decise di ristrutturare l'edificio e trasformarlo in un monumento celebrativo: tra il 1788 ed il 1791 l’antico posto di guardia fu distrutto ed al suo posto fu costruito un monumento neoclassico ispirato alla porta dell’Acropoli di Atene, con un colonnato dorico sovrastato dalla statua della Vittoria alata che guida un carro trainato da quattro cavalli. Questa porta da allora è uno dei simboli di Berlino anche se durante la guerra fredda, trovandosi sul confine tra le due Germanie, rimase inaccessibile ai cittadini per diversi decenni. Su di essa fino al 1957 sventolò la bandiera sovietica - successivamente sostituita da quella della Germania Democratica - e attraverso questa porta nel 1990 il cancelliere della Germania Federale poté entrare liberamente nella Repubblica Democratica Tedesca per la prima volta dopo la caduta del muro.

Nel 2014, per festeggiare i 25 anni dalla caduta del muro di Berlino, di fronte alla Porta di Brandeburgo fu esposta una statua di cera di David Hasselhoff. Nel corso degli anni '80 l'attore - celebre protagonista di Supercar e Baywatch - accanto ai successi televisivi percorse una carriera musicale di tutto rispetto e la sua hit “Looking for freedom” fu colonna sonora delle proteste che portarono alla caduta del muro. Nel dicembre del 1989 David ebbe l’opportunità di esibirsi al primo concerto di capodanno accessibile ai cittadini delle due Germanie unite, proprio davanti alla Porta di Brandeburgo. L’attore, nel corso degli anni, ha diverse volte lamentato pubblicamente l’assenza di sue foto nei diversi musei dedicati alla storia del muro.

In direzione est, dalla porta di Brandeburgo parte il famosissimo viale Unter den Linden ("sotto ai tigli") che termina in Alexanderplatz e collega quasi tutti i monumenti neoclassici di Berlino. Poco oltre la porta si trova l’Hotel Adlon, divenuto famoso a livello mondiale quando Michael Jackson, qui ospite nel 2002, mostrò ai fan suo figlio neonato e finse di lanciarlo fuori dalla finestra. Nei pressi dell'hotel, all'interno della DZ Bank, si trova l’AXICA Convention Center disegnato dall’architetto Frank O. Gherz, considerato un capolavoro di architettura tedesca moderna. In direzione ovest rispetto alla porta inizia invece il Tiergarten, un gigantesco parco cittadino, il vero polmone verde del centro città.

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