Birra: la linfa della Franconia

IN CANTINA

Per dare una idea di quanto la birra faccia parte dell'identità della Franconia basta pensare al numero di birrifici che esistono oggi: quelli abilitati alla vendita sono più di 350, nessuna regione al mondo ne ha una quantità equivalente - né per chilometro quadrato, né per abitante. Questo numero non include inoltre tutte le persone - appassionati, famiglie e ristoranti - che brassano in impianti domestici, comunali o di birrifici privati.
Oltre ad essere largamente diffusa, questa pratica è anche antichissima: già prima dell’anno mille in Franconia veniva prodotta regolarmente birra. In questo ampio lasso di tempo ha quindi avuto modo di svilupparsi una tradizione francone, che prevede alcune modifiche sostanziali al processo di cottura e preparazione della birra, e che di conseguenza determina diversi stili birrai.

Nella preparazione degli ingredienti la principale differenza dal processo tradizionale bavarese è costituita dall'affumicatura del malto, che storicamente avveniva attraverso l’esposizione a una fiamma viva di legno di faggio. Ancora oggi a Bamberga i birrifici storici - come ad esempio Schlenkerla - seguono alla lettera questa procedura. Grazie a questa affumicatura del malto si ottiene una birra detta Rauchbier. Non si tratta quindi di uno stile birraio codificato, quanto piuttosto di una procedura che determina caratteristiche di birre in stili differenti: le Rauchbier possono infatti essere Helles, le chiare bavaresi, Märzen, ovvero beverine birre primaverili dal colore ambrato, e infine Bock, le birre tradizionali dal sapore deciso e forte. Il malto affumicato attribuirà a tutti questi stili un colore scuro ed il proprio gusto, mantenendo però le caratteristiche dello stile per luppolatura e corpo. 

Una seconda differenza avviene nella fase di cottura del mosto: mentre la maggior parte dei birrifici moderni per raffreddare il mosto sfrutta le leggi della fisica (ad esempio controllando i valori di pressione oppure utilizzando strumenti tecnologici come le serpentine), in Franconia il processo tradizionale prevede che il mosto venga versato in ampie vasche aperte di raffreddamento. Il trattamento ha il vantaggio di far arieggiare il mosto dando vigore al lievito, ma al contempo lo espone a batteri e altri elementi presenti nell’aria: questo processo - dove il lievito risulta sicuramente più vitale - regala alla birra un sapore deciso però aumenta i rischi di infezioni e diminuisce la replicabilità delle ricette. In alcuni birrifici storici il mosto rimane in vasche aperte anche durante la fermentazione primaria - ovvero quella che precede l'imbottigliamento o l'infustamento - acuendo ancora di più le caratteristiche appena indicate. 

L’ultima differenza nella lavorazione ha luogo nella fase di fermentazione: molto spesso la tradizione francone prevede l’utilizzo di botti. Quando queste botti sono prive di tappo la birra che ne risulta - detta Ungespundet o semplicemente "U" - ha un basso contenuto di anidride carbonica, che è fuoriuscita nella fase di fermentazione anziché rimanere intrappolata all’interno del fermentatore come invece avviene nelle tecniche di tradizione non tedesca.
Al termine della preparazione la birra può infine essere filtrata o non filtrata: la tradizione prevede una birra non filtrata ma è molto comune che - per facilitare la conservazione, specialmente in bottiglia - le birre vengano filtrate e quindi private dei residui di lievito.

I diversi stili franconi non sono sempre codificati con precisione e ogni birrificio usa una delle diverse terminologie allo scopo di definire o esaltare caratteristiche della propria birra. È infatti possibile imbattersi indistintamente in birre che sono chiamate Lager, Keller, Landbier o Ungespundet, pur riferendosi alla stessa famiglia di stili: ognuna di queste parole ne definisce una diversa caratteristica.
Lager è la famiglia delle birre a bassa fermentazione: praticamente tutte le birre incontrate in Franconia sono Lager. Il nome deriva dall’usanza di conservarle d'estate in magazzini (Lager) sotterranei contenenti ghiaccio, per mantenere le temperature idonee. Keller indica l’avvenuta maturazione in cantina (Keller in tedesco) e di solito si riferisce a una birra non filtrata. Landbier indica una birra di campagna, quindi con ingredienti locali: campagna in tedesco si dice Landschaft.

Ricapitolando, la birra francone risulta una birra in stile lager che - per mantenere una temperatura adeguata al suo lievito - deve maturare nella Keller sotterranea, dal marcato sapore di malto d’orzo con una leggera luppolatura di luppoli prevalentemente bavaresi che ne garantiscono il bilanciamento. L’aspetto torbido deriva dal fatto che - pur trattandosi di una birra lager - spesso non viene filtrato il lievito depositato.

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