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Cocconato bookmark

Tra le colline del Monferrato, il borgo di Cocconato è il luogo ideale per una gita fuoriporta o semplicemente per una sosta culinaria a base di prodotti locali e buon vino. La sua particolare posizione geografica gli regala un microclima mite e soleggiato: già nei secoli scorsi il luogo era noto come la "Riviera del Monferrato", mentre è più recente il titolo di borgo tra "I borghi più belli d'Italia".

L'origine del nome si pensa derivi dal latino "cum conato", che ricorda gli sforzi compiuti da chi - in passato - doveva raggiungere la sommità del borgo lungo le tortuose stradine collinari, vero e proprio incubo per chi non disponeva di moderni mezzi di trasporto.

Presente come insediamento già in epoca romana, Cocconato conferma la sua presenza sul territorio in epoca medievale grazie alla famiglia dei Conti Radicati, che dal X secolo ne fanno un feudo prospero e indipendente, in grado di rivaleggiare per oltre quattrocento anni con signorie ben più note e potenti.

Cocconato: una passeggiata nel centro storico

A Cocconato è bello perdersi tra le vie del borgo: vicino a piazza Giordano si può passeggiare sotto un antico porticato - usato ancora oggi per il mercato ortofrutticolo - che con le sue nove arcate resta uno dei migliori esempi di tettoie civiche del Monferrato.

Piazza Cavour, poco distante, ospita i resti dell'antico ponte levatoio del castello dei Conti Radicati e per questo viene spesso chiamata "Piazza Ponte".

Lungo via Roma si possono ammirare begli esempi di abitazioni di origine medievale, con portoni scolpiti e balconi in ferro battuto, e superando la chiesa della SS. Trinità si arriva al Palazzo Comunale, edificio in stile gotico risalente al XV secolo, sulla cui facciata si possono ammirare le formelle in cotto che sovrastano le finestre. Sotto il portico si affacciano alcune botteghe storiche e il cortile del Collegio, un'antica Scuola per l’insegnamento di grammatica e retorica fondata nel 1754.

Merita una visita piazza Statuto, punto di snodo dei commerci del borgo, dove si respira l'atmosfera di un tempo tra botteghe artigianali, caffè e ristoranti.

Sulla sommità della collina si erge la Torre di Cocconato, testimonianza delle antiche fortificazioni risalenti all'epoca dei Conti Radicati: varie guerre nel corso dei secoli hanno lasciato solo una minima traccia del castello e nell'Ottocento la torre venne persino riadattata - per un breve periodo - a mulino a vento, uno dei pochi di tutto il Piemonte. Oggi punto panoramico, da qui nelle giornate limpide è possibile ammirare la catena alpina fino all'Appennino ligure e qualcuno dice che, aguzzando la vista, l'occhio può addirittura scorgere Milano.

La leggendaria Pietra Cagnola

Come tutti i borghi collinari, sovente avvolti da un'atmosfera di fascino e mistero, anche Cocconato porta con sé un'antica leggenda - quella della Pietra Cagnola - legata all'antico insediamento romano che un tempo aveva il nome di Marcellina. Si narra che gli abitanti del luogo possedessero un simulacro a forma di testa di cane, tutto d'oro e gioielli, che veniva applicato agli erpici per rendere feconda la terra. Era un bene così prezioso e sacro che durante le razzie barbariche questa pietra, detta appunto "Cagnola", veniva nascosta nel pozzo del paese: oggi il pozzo esiste ancora, e chissà che allungando lo sguardo fin sul fondo non si possa scorgere il luccichìo di questo misterioso e antico amuleto.

nightlife Palio degli asini

Prezzo: gratuito

Dove: in piazza Giordano a Cocconato (AT)

Quando: ultima domenica di settembre

Non stupitevi se l'ultima domenica di settembre incontrerete per le vie del borgo una mandria di asini in corsa: è il palio di Cocconato, che da oltre cinquant'anni anima il paese e attira incuriositi visitatori.

Gli asini vengono radunati in piazza Giordano e devono percorrere un circuito ovale: non sono cavalcati, ma guidati e incitati dai loro proprietari. Il vincitore del Palio resta in carica un anno e aggiunge il premio al gonfalone della contrada, l'ultimo arrivato riceve "la saracca" e paga pegno, impegnandosi ad offrire un banchetto l'anno successivo.

Si pensa che il Palio affondi le sue origini in un'antica leggenda medievale: nel castello dei Conti Radicati era scoppiato un incendio e gli abitanti di Cocconato avevano organizzato una catena umana per portare acqua dal ruscello con l'aiuto di numerosi asinelli. Come ricompensa per aver salvato il castello i Conti organizzarono un torneo di corsa con gli asini, la cui tradizione è giunta sino ad oggi con la disputa del Palio.

La robiola di Coconà

A TAVOLA

I dintorni di Cocconato meritano una visita, se non altro per gustare i prodotti tipici del territorio: si possono trovare salumi come prosciutto, salame cotto e salame crudo, cotechino e lardo, rigorosamente accompagnati da un buon bicchiere di vino proveniente dalle numerose cantine del posto.

Tipica del borgo è la robiola di Coconà, una particolare robiola di latte vaccino piatta e tonda, dal sapore dolce: ottima gustata da sola, ma anche come ingrediente per un buon risotto o come ripieno per gli agnolotti, il classico primo piatto piemontese.

E ancora, da abbinare a salumi e formaggi c'è la schiciola, una focaccia preparata con lo stesso impasto degli agnolotti originaria proprio di Cocconato.

La fama dei prodotti del luogo ha da sempre attirato personaggi illustri che, passando in Piemonte, volentieri facevano una piccola deviazione per degustarne i piatti tipici: tra i più celebri l'Imperatrice Margherita d'Austria, che nel 1666 pare ricevette in dono ben 600 forme di robiola, e il principe Umberto di Savoia, che nelle sue frequenti visite aveva addirittura una saletta riservata proprio nel ristorante al centro del paese.

IN CANTINA

I vigneti che fanno da cornice al borgo confermano che siamo nel posto giusto per degustare i vini del Monferrato, specialmente i filari esposti a sud che, con maggior quantità di calore e luce, portano alla perfetta maturazione l’uva simbolo della zona - il Barbera - che nella sua versione Superiore è diventata Docg dal 2008. Non va dimenticata la presenza di altri vini a base di Freisa, Dolcetto e Grignolino: tre ottimi gregari che diventano protagonisti se vinificati in purezza nella Doc Monferrato.

  • Azienda Agricola Biodinamica Maciot / Via Salvo D’Acquisto, 10/A - Cocconato d’Asti (AT)
  • Piccola cantina, produzione Biodinamica di 8 vini: Barbera d’Asti Docg e Monferrato Doc Grignolino, grappe e vini aromatizzati. La famiglia gestisce anche un ristorante/enoteca (la Cantina del Ponte)  ed un agriturismo (la Cascina Rosegnana).
  • Bava Azienda Vitivinicola / Strada Monferrato, 2 - Cocconato d’Asti (AT)
  • Azienda di medie dimensioni, gestisce altre due cantine in Piemonte e organizza visite e degustazioni. Produzione di vini locali (Piemonte Doc, Barbera d’Asti Docg, Malvasia di Castelnuovo Don Bosco) e di altre zone piemontesi (Barolo e Barbaresco, Asti e Ruchè).

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