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Castello di Camino bookmark

Tra gli edifici storici meglio conservati e più scenografici di tutto il Monferrato, il castello di Camino svetta maestoso sulla sommità d'un colle, accanto all’abitato sottostante la cui antica storia risale a insediamenti romani e poi germanici.

Il castello sorge in epoca successiva, intorno all’anno mille, come una delle più importanti fortezze difensive dell’alessandrino: una struttura solenne che domina strategicamente il paesaggio, svettando con la sua torre gotica alta oltre quaranta metri.

Se la costruzione ha inizio sotto l’episcopato di Asti, è solo intorno al 1300 che viene scritta la storia del castello: il marchese Teodoro Paleologo, spinto da gravi difficoltà economiche, concede il castello ai fratelli Tommaso e Francesco Scarampi, noti banchieri e mercanti di Asti, che ne fanno la dimora di famiglia per secoli, fino al 1952. Successivi ampliamenti nel corso del tempo e vincoli costruttivi dovuti alle ondulazioni del terreno conferiscono al castello l'aspetto odierno, caratterizzato da un'inconsueta pianta irregolare.

Come ogni rispettabile castello, anche il castello di Camino ha una storia di fantasmi da raccontare, ben riassunta dal sarcofago - tuttora visitabile nel cortiletto interno – che ritrae il conte Scarampo Scarampi mentre stringe saldamente la sua testa con la mano sinistra.

Leggenda narra che nel 1494 il conte Scarampo Scarampi, accusato di furti e incendi compiuti nelle vicinanze, dopo un assedio durato due mesi venne catturato dalle milizie di Costantino Arianiti Comneno, governatore di Casale Monferrato. La marchesa Camilla, alla cattura del marito, uscì dal castello tramite un passaggio segreto e raggiunse Casale implorando la grazia. L'eroico tentativo fu vano: il conte era già stato decapitato e alla notizia Camilla si gettò dalla torre del castello, togliendosi la vita.

Da allora pare che si possa sentire un lamentoso pianto provenire dall’alto della torre, ma non solo. Si dice infatti che sia stato visto più volte un uomo camminare tra le mura tenendo la sua testa tra le braccia, e qualcuno sostiene di aver visto entrambi gli spettri passeggiare tra le torri merlate, l’uno accanto all’altra, scambiandosi sguardi d'amore.

Se i racconti di fantasmi non spaventano si può soggiornare una notte nel castello, per averne conferma o smentita; per i meno coraggiosi si può avere un assaggio di storia e mistero grazie all’amaro del Castello, prodotto dai vigneti circostanti con un’antica e segreta ricetta.

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