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Murisengo bookmark

Ai confini della Valcerrina, nel nord-ovest della provincia di Alessandria, si trova il borgo di Murisengo, uno tra i centri più popolosi del territorio del Basso Monferrato: l'origine si attesta intorno al 940 e secondo alcune fonti Murisengo appare tra i possessi del monastero di San Pietro in Ciel d’Oro di Pavia con il toponimo di Munesengum.

Proprio il suo nome ha un’origine dibattuta poiché, per alcuni storici, potrebbe risalire all’epoca alto medievale: la desinenza “eng” di origine germanica o longobarda è da intendere come sostantivo di anello o cerchio, riferendosi alla disposizione concentrica dei primi accampamenti. L’altra teoria parte, invece, dalla variante vernacolare “Ambriseng”, per risalire fino al patronimico latino Mauritius, divenuto “Morissi” per inflessione vernacolare monferrina.

Il personaggio più celebre legato a Murisengo è certamente Luigi Lavazza, che qui vi nacque nel 1859. Trasferitosi a Torino nel 1886, otto anni dopo aprì la sua fiorente drogheria tra le vie Barbaroux e San Tommaso, divenuta celebre per la vendita del caffè acquistato crudo da un rivenditore genovese e tostato nel retro del negozio. Dalla fortunata intuizione di Lavazza di introdurre la tostatura di miscele elaborate e realizzate ad hoc e grazie all’ingresso di soci e capitali provenienti da tutta Italia - e non solo - è nato uno dei marchi più importanti a livello internazionale: il Caffè Lavazza.

Castello di Murisengo

A testimonianza delle millenarie origini di Murisengo vi è il castello che si erge a dominio del paese. Risalente al 940, dell’impianto originario è rimasta l’imponente torre, rimaneggiata nel 1510 e nel corso del XIX secolo, ma probabilmente costruita intorno all’XI secolo. L’intero edificio ha anch’esso subito vari danni e ricostruzioni, già a partire dalla caduta dei Marchesi del Monferrato e con i successivi passaggi proprietà, fino a raggiungere l’attuale aspetto nel XVII secolo, sotto la famiglia Scozia.

È da specificare che l’entrata del castello è un falso antico, in stile medioevale, costruito nel 1891 su disegno del conte Giuseppe Ferrari d'Orsara. A seguito di un lungo restauro, dalla metà del 2012 è possibile ammirare il castello con visite guidate durante mostre, eventi e cerimonie.

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Fontana la Pirenta

Prezzo: gratuito

Apertura: sempre aperto

Tra la fine del XVIII e gli inizi del XIX secolo, Murisengo divenne un importante centro turistico grazie al fiorente stabilimento termale sorto nei pressi de “La Pirènta”: una fonte di acqua solforosa su terreno tufaceo-calcareo che sorge alle radici del Montelungo, a est del paese. Le acque solforose e oleose, dal caratteristico odore di gas idrosolfato, venivano adoperate come rimedio per disturbi gastrointestinali e malattie cutanee quali la scabbia e l’herpes.

A testimonianza del successo delle qualità terapeutiche della fonte, così scriveva nel 1797 padre Agostino De Levis al marchese Scozia di Calliano, all’epoca feudatario del luogo:

Perché da un solo monte (il Montelungo) sgorgano tre sorta di acque diverse. La dolce, la salata, la sulfurea. In grazia loro le epizoozie del bestiame qui non si reggono, l’idrofobia dominante in altri paesi qui si conosce solo di nome, e la sanità, che altrove si perde, qui si riacquista

padre Agostino De Levis

L’antico stabilimento termale venne ridimensionato nel periodo tra le due guerre mondiali e, successivamente, l’area fu riconvertita in zona industriale con la costruzione di una polveriera. A oggi è possibile ammirare solo la fontana neogotica del 1859, dalla cui bocca leonina scaturisce l’acqua, ma è risaputo che nel XIX secolo l’acqua veniva convogliata in due grandi vasche di pietra – non più visibili – in cui d’estate si metteva a macero la canapa.

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